"[...] Ch'ella mi fra tremar le vene e i polsi".

Era una bella giornata. Non credevo che il calore della primavera potesse in uno spiro svanire per uno scarno messaggio, di bocca in grido rimbalzato, che ovunque ora echeggia quale rombo lontano che la tempesta annuncia. E tutti si stringono, fanno scudo invisibile di insulti e parole scontate, uniti ora nuovamente in un colore, una sensazione, un obiettivo.
La paura, quella bestia immonda, annienta il mondo.
I soliti bastardi ci marciano, rafforzano le loro posizioni d'odio.
E tutti, nel terrore, trovano gratificante coinvolgimento.
Alchè mi chiedo, io che son nessuno, se unirmi agli ipocriti o gridare a gran voce il disappunto verso coloro che del dolore forgian lama per i propri fini. L'Europa trema, di nuovo, e forse qualcuno al di là del mare ne approfitterà per vincere una folle crociata. Anch'io mi dolgo, a pensare ai giullari che dei folli faran massa e con la loro forza bruceranno il mondo intero.

Corre una notizia di sfondo, corre veloce sul fondo della pagina. Un attentato a Mali all'ambasciata UE. Ma nessuno ne parla. È troppo lontana, non come Bruxelles, che è fra noi, che siamo noi. Sono entrambi fatti tremendi, entrambi degni del nostro sgomento, entrambi sconvolgenti, chè ormai non si sa più come rispondere.

Commenti

Post più popolari